Quand’è che si diventa una persona adulta?
A un certo punto divento consapevole delle mie contraddizioni, ma portarle sulle spalle è tutt’altra cosa.
In quest’ultimo capitolo parlo dell’unica vera forma di sballo che io mi sia mai concesso. Momenti di ansia, panico, nei quali sperimento pensieri e azioni che da lucido non commetterei mai. Un trip che dura dai venti ai trent’anni almeno, tra ospedali, cardiologi, centri di salute mentale, alla ricerca di un rimedio a questo cuore che fa un po il matto.
Scopro così che l’esperienza del paziente ansioso è un mondo al rovescio, un gioco di scatole cinesi dove l’unica abilità che conta è mascherare la propria storia clinica. Ancora una volta negare, dissimulare.
Questa vita piccolo borghese si mescola così a quella dei pazienti psichiatrici, aspetto di essere visitato insieme a loro, e nel chiedermi cosa ci faccio lì, devo ammettere che anche se per brevi periodi, anche io tanto bene non sto.
A che serve tutto questo? Qual è il mio posto nel mondo? Ma poi, cosa diamine significa quest’espressione?
Attenzione: la fine non è la fine.
Se riesco a privarmi di un altro po di sonno, arriveranno altri episodi con voci che non sono la mia.
Interviste a persone che forse possono insegnare qualcosa anche a me.